Vi portiamo dietro le quinte del nuovo sito web di CNA Genova: insieme a Luca Busi di GMG Net scopriamo come accessibilità, tecnologia e rispetto per l’ambiente si uniscono nel nostro nuovo portale, pensato per supportare al meglio ogni associato.
Da semplicesito vetrina a risorsa strategica a supporto delle imprese. Questa la filosofia che ha guidato il percorso di restyling del nuovo portale di CNA Genova. Il risultato? Un sito web più accessibile, attento alla sostenibilità e davvero utile grazie all’integrazione dell’AI privata, in grado di fornire un supporto concreto e immediato a tutti gli associati.
Dietro il rinnovamento del portale di CNA Genova c’è il prezioso lavoro di GMG Net, web agency genovese che ha curato la progettazione e la realizzazione del sito a 360 gradi. Assieme a Luca Busi, fondatore e CEO di GMG Net, vi raccontiamo tutte le novità del nostro nuovo sito web.
Quali sono le principali caratteristiche del nuovo sito di CNA Genova e che cosa lo distingue rispetto alla versione precedente?
“Il sito è stato completamente riprogettato rispetto alla versione precedente, soprattutto in ottica di una gestione autonoma dei contenuti. Prima, gli utenti di CNA potevano modificare solo parzialmente alcune sezioni, mentre ora hanno il pieno controllo. L’obiettivo primario era permettere di gestire in autonomia il sito internet, dando la possibilità agli utenti di CNA di avere piena padronanza delle varie sezioni. Un’altra novità importante riguarda l’accessibilità per adeguarsi alla gestibility, ovvero rendere il sito accessibile a tutti. Questa scelta non è solo legata a un obbligo normativo, ma anche morale: l’obiettivo era quello di riuscire ad abbattere le barriere digitali. Sviluppare un sito accessibile significa infatti garantire a chiunque la possibilità di consultarlo, indipendentemente dalla presenza di eventuali disabilità. Si parla spesso di barriere architettoniche e fisiche, ma c’è ancora poca attenzione alle barriere digitali. Istituzioni come CNA, con questo progetto, hanno avuto un occhio di riguardo verso questa aspetto, mettendo in atto tutto il possibile per ridurre questo divario”.
Come è stato progettato il nuovo sito in ottica inclusiva?
“Per essere definito accessibile, un sito web deve superare determinati test tecnici. Ciò significa che deve essere visibile e fruibile da tutti. Qualche esempio? I colori delle scritte e degli sfondi devono avere contrasti che siano leggibili senza dare fastidio. Inoltre, tutte le immagini sono commentate, ovvero dotate di un testo alternativo. In questo modo, un browser testuale può descrivere l’immagine a persone ipovedenti o non vedenti che consultano il sito. Lo stesso vale per i video, che sono dotati di sottotitoli. Anche la struttura di navigazione è fondamentale: un browser testuale legge la pagina dall’angolo in alto a sinistra, riga per riga, come se fosse un testo. Il sito è stato quindi progettato per essere consultato in modo logico e sequenziale, senza salti che potrebbero confondere questi sistemi. Il livello di accessibilità raggiunto viene certificato da strumenti appositi, che garantiscono che il sito web sia fruibile per la maggior parte degli utenti. Raggiungere il 100% richiede un impegno costante anche da parte di chi carica i contenuti, che deve sempre verificare che ogni immagine, anche la più piccola icona, abbia un testo descrittivo”.
Nel nuovo sito è stata integrata una risorsa di AI privata. Cosa significa “AI privata” e quali vantaggi porta concretamente a utenti e operatori di CNA?
“Partiamo dall’esempio più comune: ChatGPT. Quando lo usiamo, i dati che inseriamo vengono utilizzati dalla piattaforma per il suo apprendimento. Per questo, si sconsiglia di inserire dati sensibili. Nel caso di CNA, abbiamo creato un sistema chiuso, un’AI privata appunto. Tutta l’infrastruttura server che utilizza l’intelligenza artificiale è ad uso esclusivo di CNA. Ciò significa che tutti i dati e tutta la profilazione rimangono di proprietà esclusiva di CNA e non vengono condivisi con i grandi big dell’AI per il loro apprendimento. È un vantaggio enorme, perché permette di utilizzare anche dati che, pur non essendo sensibili, sono specifici e identificativi. In pratica, abbiamo installato i nostri algoritmi di intelligenza artificiale su un’infrastruttura dedicata. CNA può così elaborare i propri dati sapendo che rimangono al sicuro e non vengono condivisi con nessun altro”.
Quali sono le opportunità più interessanti che l’AI offre oggi nel contesto dei siti web, anche associativi o istituzionali?
“Innanzitutto è necessario sottolineare un aspetto: l’intelligenza artificiale deve essere vista come uno strumento utile per accelerare alcuni processi. Prima di inserirla in un progetto, è dunque fondamentale fare un’analisi per capire dove può portare un reale valore aggiunto. Questo perché oggi assistiamo a un abuso dell’AI senza criterio. Nel caso di CNA, abbiamo identificato il valore aggiunto nel fornire un supporto H24 all’utente. L’AI sul sito web funziona come un assistente che fornisce informazioni sul mondo CNA, sulle pratiche e sulla documentazione. Abbiamo fornito al motore di intelligenza artificiale tutta la documentazione interna di CNA, dai PDF ai documenti. Ciò significa che, quando un utente pone una domanda al chatbot di CNA Genova (ad esempio “Sono un artigiano, come può supportarmi CNA per aprire la mia attività?”), il sistema non naviga su internet ma consulta esclusivamente i documenti forniti da CNA e formula una risposta contestualizzata, guidando l’utente passo dopo passo. Questo è un vantaggio anche per CNA, che può analizzare le domande e le risposte per migliorare i propri servizi. Se molte persone chiedono informazioni su un certo tipo di corso, CNA può considerare di introdurlo nella sua offerta. L’AI diventa così uno strumento per capire anche cosa vuole l’utente. Questa è un’opportunità straordinaria che l’AI offre oggi a realtà associative e istituzionali. Questa nuova funzionalità del sito web di CNA Genova potevamo anche implementarla collegando semplicemente ChatGPT, ma il rischio era quello di perdere il controllo e alienare le risposte fornite all’utente”.
È questa la sfida più importante che l’intelligenza artificiale pone di fronte ad aziende e web agency? Capire come integrare l’AI senza perderne il controllo?
“Proprio così. ChatGPT e Gemini sono strumenti utilissimi, ma se inseriti in un contesto aziendale rischi di perdere il controllo delle risposte: non saranno più di supporto all’utente perché non conoscono la realtà di riferimento nella quale sono inserite. Di conseguenza non risponderanno in modo corretto perché utilizzeranno le informazioni alle quali hanno accesso dal web”.
Oggi si parla anche di sostenibilità digitale. In che modo un sito web può essere sostenibile? Quali strategie avete messo in campo in questo progetto?
“Anche i siti internet possono essere classificati energeticamente, proprio come gli elettrodomestici o le abitazioni. Un sito ben progettato consuma meno energia e, di conseguenza, produce meno emissioni di CO2 per ogni visita. Per dare un’idea, il traffico aereo globale concorre per circa il 2% delle emissioni di CO2, mentre l’intero mondo digitale (internet, social ecc.) arriva al 4%, esattamente il doppio. Ovviamente non possiamo fermare il progresso, ma possiamo agire in un’ottica di sostenibilità. Il lavoro certosino fatto con CNA Genova è stato quello di portare il sito a una classificazione energetica di livello A. Considerando che la media generale dei siti si classifica come F, emettendo circa 3,2 grammi di CO2 per visita, siamo riusciti a ridurre queste emissioni a 1,6 grammi. Questo dimostra che è importante progettare siti che inquinino sempre di meno”.
Dal punto di vista tecnico, qual è stata la sfida più complessa che avete affrontato nella realizzazione del sito di CNA Genova?
“La sfida più complessa è stata proprio quella legata all’intelligenza artificiale. In questo caso l’obiettivo era quello di trovare un equilibrio tra costi e prestazioni, creando un prodotto di AI privata che non andasse a gravare in modo eccessivo sul budget. L’altra grande sfida è stata la performance. Gli utenti sono ormai abituati alla velocità di risposta di strumenti come ChatGPT. Dovevamo quindi creare un sistema che, pur analizzando una grande quantità di documenti interni, rispondesse in pochi secondi. La nostra priorità era creare uno strumento che fosse non solo bello dal punto di vista comunicativo, ma anche concretamente utile e veloce nella sua fruibilità quotidiana. Ci siamo riusciti”.
Come evolverà il ruolo della AI nei siti web nei prossimi anni, soprattutto nel mondo delle PMI e delle associazioni come CNA?
“Il ruolo dell’AI sarà fondamentale, ma andrà sempre contestualizzato. L’intelligenza artificiale non è una soluzione magica che risolve tutti i problemi, ma uno strumento che aiuta ad accelerare alcuni processi. Prima di implementarla, un’azienda o un’associazione dovrà sempre fare un’analisi per capire se e dove questo strumento può essere davvero d’aiuto. Per un semplice sito vetrina, ad esempio, un’AI complessa potrebbe avere poca rilevanza. Bisogna capire dall’inizio su cosa puntare. Se l’AI non aiuta a migliorare un processo specifico, si rischia di introdurla solo come un esercizio di stile che non sarà utile a nessuno”.