CNA su Decreto Ecobonus

6

Nota che riassume le critiche, le osservazioni e le proposte di CNA sul Decreto approvato ieri dal CdM che cancella il meccanismo della cessione del credito per i Bonus allโ€™edilizia.

NOTA_ Decreto Legge 16 febbraio 2023 n. 11

  • Il decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri assesta un durissimo colpo al sistema di incentivazione per la riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare privato e aggrava il problema dei crediti incagliati.
  • La decisione del Governo anzitutto รจ grave sotto il profilo del metodo. Il decreto รจ stato approvato ignorando qualsiasi confronto con il sistema delle imprese che da tempo sollecitano un tavolo per superare la fase di profonda incertezza intorno ai meccanismi dei bonus generata dalle continue modifiche normative.
  • Un intervento che arriva in modo traumatico sul sistema della cessione dei crediti fiscali, senza alcuna distinzione tra le varie tipologie di incentivi (non solo i bonus edilizi) ma con lโ€™unica evidenza di paralizzare qualsiasi operazione.
  • Il decreto del Governo rappresenta un elemento di rottura preoccupante per quanto riguarda le strategie e la gestione delle politiche economiche producendo un impatto fortemente negativo sulle aspettative di crescita e sui livelli occupazionali, considerato che il mercato della riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare ha rappresentato il principale contributo alla consistente ripresa nel biennio 2021-2022.
  • Lโ€™insieme dei bonus edilizi nei primi 10 mesi del 2022 ha attivato investimenti per un ammontare di oltre 74 miliardi, con un incremento del 224% sullo stesso periodo del 2019, ultimo anno senza il meccanismo della cessione del credito.
  • La scelta del Governo pertanto comporta la rinuncia a investimenti aggiuntivi privati per una cifra di oltre 50 miliardi annui. I riflessi dellโ€™orientamento, incomprensibile, del Governo saranno una drastica riduzione dellโ€™attivitร  per tutta la filiera che conta circa 750mila imprese, quasi tutte micro e piccole.
  • Il provvedimento aprirร  una stagione di contenziosi sui termini dellโ€™applicazione delle nuove norme oltre ad acuire il livello di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica.
  • Il decreto trascura i grandi obiettivi della transizione, infatti rompe il percorso virtuoso avviato dal paese che avrebbe dovuto garantire una prospettiva di medio e lungo termine coerente con lโ€™obiettivo di riqualificazione energetica degli immobili prevista della nuova direttiva casa che nei prossimi anni dovrebbe attivare interventi su circa 8 milioni di edifici.
  • Il decreto blocca, altresรฌ, la messa in sicurezza degli immobili rispetto a terremoti e alluvioni che colpiscono spesso lโ€™Italia provocando la perdita di vite umane e danni materiali per decine di miliardi.
  • Il decreto frena un mercato rilevante, aiuta il sistema bancario in termini di garanzie giuridiche, alleggerendo la responsabilitร  dei cessionari dei crediti, ma dimentica le 40 mila imprese che hanno crediti di imposta bloccati per oltre 8 miliardi di euro che non riescono a cedere.
  • Non solo, il provvedimento vieta anche le iniziative da parte di Regioni, Province e Comuni che si sono attivati per offrire un contributo allโ€™emergenza dei crediti incagliati. Iniziative lodevoli che andrebbero spronate e che indicano la gravitร  della situazione sul territorio.
  • CNA chiede strumenti e soluzioni rapidi, che il Governo avrebbe giร  dovuto mettere in campo prima di gettare nel caos imprese e famiglie e allontanare il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica.
  • Al momento dallโ€™esecutivo non sono pervenute indicazioni nรฉ strategie su come centrare gli ambiziosi obiettivi in termini di riduzione dei consumi energetici e di dipendenza dalle fonti fossili, che lโ€™Italia ha sottoscritto e che da ultimo sono stati ulteriormente esplicitati con la direttiva europea sulla casa, in via di approvazione.
  • Non รจ realistico che le risorse e gli investimenti del PNRR possano sostituire il venir meno degli investimenti del settore privato. Si tratta di mercati diversi, cosรฌ come diverse sono le imprese protagoniste.
  • Il decreto ha effetti anche sul piano socio-economico: con la cancellazione dellโ€™opzione della cessione del credito sarร  di fatto precluso lโ€™accesso al sistema dei bonus alle fasce piรน deboli che non dispongono delle risorse finanziarie per avviare gli investimenti o la capienza per utilizzare i crediti di imposta. Una discriminazione che deve essere superata ripristinando il meccanismo o, in alternativa, individuando misure che siano effettivamente in grado di produrre gli stessi effetti.
  • In vista dellโ€™incontro con le organizzazioni datoriali annunciato dal Governo per lunedรฌ prossimo, la CNA chiede lโ€™immediata istituzione di un tavolo permanente per trovare soluzioni efficaci e condivise sul riordino del sistema degli incentivi.
  • Senza risposte convincenti nell’incontro di lunedรฌ si cercherร  in accordo con altre Associazioni di stabilire azioni di protesta.