Commercio e Turismo

Rappresentanza dell’articolata filiera del turismo e del commercio provinciale

Il turismo è, oggi, alla sua sfida più grande: si tratta di uno dei settori inevitabilmente più colpiti dagli effetti del fenomeno COVID, ma paradossalmente può essere uno di quelli che dalla crisi rinasce, sicuramente diverso, ma per certi versi anche più forte. Secondo l’ultimo rapporto ISTAT il comparto vale 25,6 miliardi di euro di fatturato, il 6% del valore aggiunto totale, con 283mila addetti in 52mila imprese diverse. L’epidemia “ha azzerato un’attività che proprio nel trimestre marzo-maggio ha la sua fase di rilancio stagionale: in questo periodo, stima l’istituto di statistica, senza il COVID-19 ci sarebbero state 81 milioni di presenze (ovvero il 18% del totale annuale), il 23% delle presenze annuali di stranieri, nonché il 20% delle presenze annuali in strutture alberghiere. Sempre nel trimestre i soli turisti stranieri avrebbero speso circa 9,4 miliardi di euro. Gli spostamenti degli italiani sono pero tornati a crescere da inizio maggio in avanti, e nell’estate hanno avuto un netto miglioramento. Si tratta di una molteplicità di settori e di esperienze imprenditoriali che spaziano dal commercio alle attività ricettive (alberghi, agriturismi, etc.), dalla ristorazione agli stabilimenti balneari, dal benessere e servizi alla persona all’artigianato artistico e tradizionale, dall’enogastronomia al sistema dei trasporti nella loro accezione più ampia (bus, taxi, barca, bicicletta…). Un settore che proprio nella sua varietà può trovare il motivo del rilancio con esperienze di viaggio anche diverse, innovative, che ripartono dal territorio.

Per esempio nella destagionalizzazione, quando le attrazioni più visitate dai turisti “fuori stagione” diventano i centri storici (52,8% dei turisti), le cattedrali e le chiese (19,7%), i castelli (18,7%), i musei e le pinacoteche (13,3%) e quelli relativi alla natura e alle produzioni tipiche del territorio: parchi (23,8%), aree marine protette (20,8%), cantine e le strade del vino (9,9%), botteghe dell’artigianato tipico (7,7%).

O, ancora di più nel  turismo esperienziale, fenomeno dilagante già prima dell’epidemia ma che oggi assume ancora maggiore valore: almeno 1 turista su 3 dichiara di voler essere protagonista del proprio viaggio.  In quest’ottica tutti gli artigiani e le piccole imprese contribuiscono alla caratterizzazione di un territorio e rendono la visita e il viaggio una vera e propria esperienza di vita, in grado di far vivere al turista il territorio, immergendolo nella cultura e tradizione locale. Le Imprese della produzione, dell’eccellenza agroalimentare e della lavorazione artigianale tipica (dal legno alla pelletteria, dalla ceramica al ferro battuto) che compongono il patrimonio culturale immateriale del nostro territorio, sono le protagoniste dell’offerta del turismo esperienziale.

Contatti

Barbara Banchero

E-mail: barbara.banchero@cna.ge.it

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